Grazie agli splendidi colori brillanti, alla resistenza e al carattere socievole, il pesce rosso è tra i pesci da compagnia più amati in tutto il mondo. Sebbene nell’immaginario comune sia associato a fiere e luna park, il pesce rosso ha una storia e una tradizione nobile e antichissima.

Originario della lontana Cina, dove ancora oggi è simbolo di ricchezza e felicità, il pesce rosso è comunemente chiamato Carassio dorato (Carassius Auratus o, in inglese, goldfish) e annovera tra i suoi più stretti parenti la carpa e il carassio comune. È il pesce “domestico” più diffuso: basti pensare che ogni anno se ne vendono più di 480 milioni nel mondo!

Oggigiorno esistono oltre 300 varietà di Carassio dorato: le varietà comuni (Cometa, Shubunkin) sono molto robuste e sopportano bene le temperature invernali, mentre quelle pregiate (Oranda, Fantail) sono più delicate. In questo articolo scopriremo insieme la storia, le principali caratteristiche, le necessità e alcune divertenti curiosità sul pesce rosso.

C’era una volta…

… una carpa asiatica dal luccicante color argentato, la Carpa di Prussia: è proprio da questo pesce comune d’acqua dolce che ha origine il pesce rosso. Nella Cina del XVI secolo si scoprì che facendo nascere e crescere alcune specie di carpa in acqua a temperatura più calda rispetto all’habitat naturale, le carpe assumevano un bel colore rosso brillante.

Carpe Koi in un lago

Fin dalla loro comparsa, i pesci rossi piacquero molto ai cinesi, e così negli allevamenti si iniziarono a incrociare gli esemplari per perfezionare sempre più forma e caratteristiche di questi graziosi pesciolini.

La bellezza e la robustezza del pesce rosso ne decretarono la rapida diffusione al di fuori dei confini cinesi. Non tardò a giungere in Giappone, il Paese dove la carpa koi è simbolo di assoluta bellezza, tanto da essere la protagonista indiscussa di opere d’arte come ceramiche e kimono coloratissimi. La cura preposta negli allevamenti giapponesi contribuì a rendere il pesce rosso ancor più bello e raffinato: grazie al colore rosso intenso e alla forma particolare, divenne il brillante protagonista di acquari e laghetti.

Nel 1608 i pesci rossi arrivarono in Europa, precisamente in Portogallo, e da qui si diffusero in tutto l’Occidente fino a raggiungere l’America nel corso dell’800.

Le infinite varietà del pesce rosso

I pesci rossi sono creature molto robuste, resistenti e socievoli, conosciuti per la loro ingordigia (tra poco scopriremo perché non smetterebbero mai di mangiare!). Seguendo i dovuti accorgimenti, sono pesci piuttosto facili da allevare che vi terranno compagnia per molti anni.

Oggi esistono più di 300 tipologie di pesci rossi selezionati negli allevamenti. Alcune sono molto diffuse, altre invece sono rare e ricercate. Oltre a quello “comune”, ci sono i cosiddetti pesci rossi “pregiati”, dalle forme e colorazioni molto particolari e vivaci. Nell’ambiente giusto, sono pesci che possono raggiungere una lunghezza di 15-20 cm.

Ciascuna tipologia ha caratteristiche e temperamento propri: tenetelo presente se state pensando di far convivere più specie nello stesso acquario! Tra i pesci rossi “comuni” più amati ci sono:

  • Pesce rosso comune: è il primo allevato dall’uomo per scopi non alimentari. È un pesce molto resistente, raggiunge dimensioni notevoli e, per vivere al meglio, necessita della compagnia dei suoi simili. Se allevato bene è molto longevo.
  • Cometa: è una varietà di Carassio originaria degli Stati Uniti, dove è stata selezionata nel 1880. Assomiglia molto al pesce rosso comune. Si chiama così perché nuota molto rapidamente, e la sua coda lunga e fluente ricorda in acqua la scia lasciata da una cometa.
  • Shubunkin: ha origine in Giappone, dove è stato selezionato all’inizio del ‘900 (“Shubunkin” in giapponese significa “profondo rosso con altri colori”). Ha macchie bianche, nere e rosse ed è particolarmente adatto per essere allevato all’aperto in acqua fredda.

Tra le varietà “pregiate” ricordiamo:

  • Fantail: ha una forma a uovo e colorazioni disparate: bianco, rosso, calico, cioccolato, bicolore, ecc. Molto resistente, è la varietà perfetta per i neofiti.
  • Black Moor: il suo corpo è di un nero così intenso da sembrare vellutato.
  • Oranda: dotati di una buffa escrescenza sulla testa a forma di cavolfiore.

Pesce rosso: l’habitat ideale

Il benessere del pesce rosso dipende moltissimo dall’ambiente che lo ospita. Abbiamo visto che le specie più comuni sono resistenti e possono abitare in giardino, mentre quelle più delicate vanno tenute in acquario.

La vasca per ospitare i Carassius dovrebbe essere della grandezza adeguata e tenere conto sia del numero di esemplari che della loro vita longeva!

L’acquario dovrebbe essere ben ossigenato e filtrato, mentre l’habitat può essere reso confortevole grazie a qualche pianta e a un bel fondo di ghiaia grossolana. Alcune varietà chiedono temperature tra i 20 e i 25 °C: in questo caso sarà necessario dotare l’acquario di un sistema di riscaldamento.

Non dimenticatevi mai che i pesci rossi sono molto longevi. Se allevati nelle condizioni ottimali, possono vivere mediamente fino a 15/20 anni.

Pesce rosso Lion Head

5 curiosità sul pesce rosso

I pesci rossi vivono a lungo

Nell’immaginario comune il pesce rosso ha vita breve. Eppure non è affatto così! Con i dovuti accorgimenti e le cure necessarie, i pesci rossi possono vivere mediamente fino a 15/20 anni. Pensate che George, il pesce rosso più longevo del Regno Unito, è morto nel 2019 alla veneranda età di 44 anni.

Di notte, anche i pesci rossi dormono

Non avendo le palpebre, non possono chiudere gli occhi, però i pesci rossi si godono il riposo notturno proprio come noi. Pur non essendo in grado di distinguere il giorno dalla notte, seguono un bioritmo regolato dalle luci presenti nell’acquario. Fateci caso: quando è buio e tranquillo, potete osservare il vostro pesce rosso assumere un colore sbiadito, mentre sta sospeso nell’acqua con la testa rivolta verso il basso. Non preoccupatevi: sta dormendo per recuperare le energie!

I pesci rossi hanno sempre fame

I pesci rossi non hanno lo stomaco, quindi la sazietà non sanno proprio cosa sia. Spendono gran parte delle loro energie alla ricerca di cibo e non rifiutano mai il mangime (se sono in salute). Fate attenzione, non fatevi ingannare dal loro appetito incolmabile! Una quantità eccessiva di mangime avrà ripercussioni negative sulla loro salute, senza contare che concorrerà ad inquinare a dismisura l’acquario, creando un ambiente tossico.

Nelle bocce… stanno un po’ stretti

Quando pensate al pesce rosso, la prima immagine che vi salta alla mente è probabilmente una boccia di vetro con all’interno il piccolo Carassio luminoso e guizzante. Questa soluzione, seppur possibile, non è ottimale: gli ambienti troppo piccoli facilitano l’accumulo e la proliferazione di rifiuti e tossine. Quindi, se scegliete la boccia, ricordatevi di pulire l’acqua di frequente. In ogni caso sarebbe meglio scegliere vasche delle dimensioni giuste, con un sistema di filtraggio adeguato (e comodo).

In natura… causano danni ecologici

Il pesce rosso ha una capacità di adattamento sorprendente: in qualsiasi condizione ambientale inizierà a mangiare qualunque cosa (vegetazione, alghe, girini, uova di altri pesci, ecc.) e a riprodursi senza controllo mettendo in pericolo le specie autoctone. Pensate che le femmine di pesce rosso producono fino a 40mila uova l’anno, più di quasi ogni altra specie di pesce d’acqua dolce. Quindi non liberateli in natura: possono essere un vero e proprio incubo ecologico!

Il consiglio dell’esperto

Come tutti i pesci, anche il Carassio dorato genera un’elevata quantità di sporcizia. Per assicurarti che sia sempre in buona salute, è essenziale mantenere l’acquario il più pulito possibile grazie a un sistema di filtraggio adeguato per massa e caratteristiche.